Per insufficienza respiratoria si intende una riduzione della quota di ossigeno nel sangue (pO2), che può essere associata o meno ad un aumento della quota di anidride carbonica (pCO2). Diversa è invece la definizione di dispnea, termine che si riferisce alla sensazione di mancanza di fiato indipendentemente dal calo o meno di ossigeno. Le cause di insufficienza respiratoria sono numerose e raggruppano patologie respiratorie (es. polmoniti, asma acuto, fibrosi polmonare), patologie cardiache (es. scompenso cardiaco), patologie del sistema nervoso (es. miopatie, patologie cerebrali, uso di sedativi), alterazioni della gabbia toracica e obesità. L’insufficienza respiratoria può manifestarsi acutamente (es. in corso di embolia polmonare) e avere una risoluzione con la guarigione della malattia che l’ha determinata o può essere cronica (come nel caso dell’enfisema polmonare) e presentarsi durante tutta la giornata o in particolari momenti (durante lo sforzo o durante il sonno).
Insufficienza respiratoria e ventilazione
1. Patologia
2. Terapia e significato
3. Come assumerla
Nel caso in cui l’insufficienza respiratoria è cronica e non è sufficiente l’ossigenoterapia è possibile utilizzare anche al domicilio i ventilatori. Si tratta di piccole apparecchiature collegate alla corrente elettrica, che attraverso un tubo, si collegano con una maschera al viso del paziente. A seconda della patologia (es. apnee del sonno, ipercapnia in BPCO) vengono utilizzate o durante le ore notturne o a cicli nel corso della giornata in base alla prescrizione medica. Inizialmente vi è un periodo di adattamento che può essere fatto al domicilio o in regime di ricovero che permette al medico di tarare in base al paziente e alle sue problematiche l’apparecchiatura. I ventilatori funzionano con l’aria, alla quale può essere miscelato anche ossigeno. Nelle patologie più gravi, ad esempi o nelle SLA, tali ventilatori si utilizzano anche 24 ore su 24 con paziente tracheostomizzato (cioè attraverso un’apertura che viene praticata a livello del collo e nella quale viene inserita un’apposita cannula).
4. Effetti collaterali - gestione
L’utilizzo dei ventilatori con maschera è molto semplice e il paziente stesso riesce in autonomia ad accendere in ventilatore e posizionare la maschera. E’ necessaria una corretta igiene della strumentazione ed è fondamentale imparare il posizionamento della maschera nel modo corretto al fine di evitare piaghe da decubito sul volto o congiuntiviti. Esistono molti modelli di maschere a seconda delle esigenze del paziente e della conformazione del volto: è quindi importante durante l’adattamento individuare quella migliore.
5. Esami da controllare
E' importante eseguire periodicamente una visita specialista con emogasanalisi (un prelievo arterioso che permette di valutare i valori di ossigeno e anidride carbonica nel sangue) ed eventuali controlli notturni con monitoraggio della saturazione attraverso un saturi metro al fine di monitorare il trattamento.
6. Quando contattare il medico di base e quando il centro di riferimento?
Contattare il medico specialista in caso di peggioramento della dispnea, incremento della sonnolenza o difficoltà nell’utilizzo delle apparecchiature.
7. Varie ed eventuali
E' importante ricordare che in caso sia necessario utilizzare un ventilatore a domicilio, attraverso il riconoscimento di un’invalidità, il Medico Specialista può effettuare una prescrizione on line dell’apparecchiatura e di tutti i materiali di consumo che vengono garantiti gratuitamente dall’ASST di riferimento. Le ditte fornitrici danno poi la possibilità, attraverso un numero verde, di essere contattate in caso di necessità legate ad esempio al mal funzionamento del ventilatore. I ventilatori possono essere utilizzati trasportati ovunque, anche in aereo (basta avere una dichiarazione da parte del medico che ne attesti la necessità) e, nel caso di ventilatori più sofisticati, anche senza corrente elettrica per diverse ore.
8. Bibliografia di riferimento
9. Contatti
e-mail: pneumologiasg@multimedica.it