Impariamo a conoscere l'asma brochiale

L’asma bronchiale è una malattia eterogenea nella quale entra in gioco una complessa interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali ed è definita secondo le linee guida GINA (Global Initiative For Asthma) una “malattia respiratoria caratterizzata da un’infiammazione cronica delle vie aree con sintomi respiratori che variano in frequenza e intensità nel corso del tempo e con una variabile ostruzione al flusso aereo (ostruzione bronchiale)”.
I fattori di rischio e le condizioni favorenti lo sviluppo di asma sono: fumo di sigaretta, sforzo fisico, stress, ansia, obesità, allergie, agenti infettivi sia virali che batterici, inquinanti, cambiamenti climatici; questi hanno la capacità di  iperstimolare il sistema immunitario di un soggetto predisposto all’asma con conseguente produzione e rilascio di sostanze infiammatorie in misura eccessiva a livello bronchiale con comparsa dei sintomi. Gli effettori di questa potente infiammazione sono cellule presenti nel sangue chiamate eosinofili, basofili e mastociti che vengono iperstimolate.
I sintomi tipici che ne derivano sono: dispnea (ovvero sensazione di affanno o fame d’aria), senso di costrizione toracica, comparsa di sibili respiratori e tosse. I sintomi possono peggiorare di notte. Nelle forme più gravi può manifestarsi insufficienza respiratoria. Talvolta si associa rinite allergica, rinosinusite con o senza poliposi nasale, malattia da reflusso gastroesofageo.

Asma grave
Si definisce grave un’asma che abbia richiesto nel corso dell’anno precedente trattamenti con alte dosi di corticosteroidi inalatori + uno o più farmaci sintomatici (broncodilatatori beta2 agonisti e anticolinergici, anti-leucotrieni o teofillina) oppure, l’utilizzo periodico o prolungato di corticosteroidi orali per ottenere una maggior stabilizzazione o che nonostante la terapia massimale sia rimasto non controllato.
L’asma grave rappresenta circa il 7-10% del totale ma è responsabile di oltre il 50% dei costi per asma in termini di gestione medica del paziente, gestione degli effetti collaterali dei corticosteroidi orali, accessi in PS e ricoveri.

L’asma grave ha un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti asmatici, specie nei giovani ed adolescenti, ed è responsabile di sintomi continui che interferiscono con la vita quotidiana,  il sonno, l’attività fisica e il lavoro  oltre a  gravi  riacutizzazioni e frequenti ospedalizzazioni.

Data l’estrema eterogeneità di presentazione dei sintomi possiamo riconoscere diversi fenotipi:  “asma bronchiale allergico” scatenato dall’esposizione agli allergeni,   che insorge per lo più in età infantile, “asma  bronchiale non allergico” scatenato da stimoli diversi dagli allergeni,  “asma a insorgenza tardiva” più frequentemente non allergico,  a insorgenza in età adulta più spesso nel sesso femminile, “asma con tosse predominante” caratterizzato dal fatto che la tosse è l’unico sintomo presente in assenza di ostruzione bronchiale, “asma con persistente ostruzione bronchiale” da rimodellamento delle vie aeree nelle malattie di lunga data,  “asma associato ad obesità” più difficile da trattare.