Asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) hanno cause diverse, ma talvolta si manifestano in modo così simile che può diventare difficile distinguerle, soprattutto quando l’asma è molto grave. Non solo, può anche capitare che si sovrappongano tra loro tant’è che è stato coniato il termine «sindrome da sovrapposizione asma-Bpco».
Quali sono le caratteristiche tipiche delle due condizioni?
«Sia l’asma sia la Bpco sono malattie molto diffuse delle vie respiratorie — premette Sergio Harari, direttore dell’Unità operativa di pneumologia all’Ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano e professore di medicina interna all’Università Statale di Milano —. L’asma, sebbene possa assumere contorni e forme anche molto differenti, è sempre caratterizzata da un’ostruzione dei bronchi di grado variabile, ma reversibile, e da un’aumentata sensibilità delle vie respiratorie a vari stimoli, dall’inquinamento dell’aria agli allergeni, con conseguenti difficoltà respiratorie. Nell’asma di solito si alternano fasi di relativo o completo benessere a momenti con problemi respiratori anche molto gravi: gli attacchi di asma. Durante queste crisi, che possono essere improvvise o graduali, peggiorano i sintomi e la funzionalità respiratoria. Respiro sibilante, senso di costrizione toracica, mancanza di fiato e tosse sono i disturbi che più caratterizzano l’attacco. La Bpco è anch’essa caratterizzata da un’ostruzione del flusso di aria, che però non è completamente reversibile. Essa è associata a una risposta infiammatoria del polmone a particelle disperse nell’aria e inalate (fumo di sigaretta in primis), ha un andamento progressivo e riacutizzazioni più o meno frequenti. Mancanza di fiato e tosse cronica produttiva (con catarro) sono i principali campanelli d’allarme. Altri disturbi meno comuni includono il senso di costrizione toracica e il respiro sibilante».
Quali sono gli aspetti distintivi per la diagnosi?
«Sia la diagnosi di asma sia quella della Bpco si basano innanzitutto su un’attenta valutazione dei sintomi e della storia del paziente, che nella maggior parte dei casi offrono il criterio più valido e sicuro per distinguerle. Di solito, infatti, l’asma si sviluppa nell’infanzia o nella giovane età, anche se non mancano casi in cui insorge in età più avanzate. La Bpco invece si manifesta tipicamente negli adulti e ancor più negli anziani, soprattutto in fumatori o ex-fumatori. Una storia personale o familiare di asma e/o rinite allergica e dermatite atopica aumenta la probabilità di una diagnosi di asma, mentre una storia personale di tabagismo o esposizione professionale a sostanze nocive fa propendere per la Bpco. Un’indagine diagnostica che ha un ruolo cruciale per la diagnosi di asma e Bpco è la spirometria, con la quale si misura la quantità di aria espirata e la velocità di espirazione. Nell’asma la limitazione al flusso di aria è reversibile in modo spontaneo o dopo terapia con farmaci broncodilatatori per via inalatoria a rapida azione, mentre nella Bpco la limitazione non è reversibile o poco reversibile ed è di solito progressiva».
Cosa accade quando sono presenti entrambe?
«In alcuni casi, specie nei pazienti più anziani, l’asma e la Bpco possono sovrapporsi. Alcuni asmatici possono sviluppare nel tempo un’ostruzione irreversibile delle vie respiratorie a causa del rimodellamento delle vie aeree, con il risultato di finire per assomigliare a quelli con Bpco. Oppure può capitare il contrario, talora, in alcuni pazienti con Bpco l’ostruzione delle vie aeree può essere reversibile, come accade dell’asma. In generale si parla di sindrome da sovrapposizione asma-Bpco se sono presenti più caratteristiche delle due malattie». Sebbene si stimi che la sindrome da sovrapposizione asma-Bpco sia relativamente frequente, soprattutto con l’avanzare dell’età, sono pochi gli studi condotti per capire come trattare al meglio questa condizione. Sulla base delle attuali conoscenze, l’ideale è monitorare con attenzione i pazienti e personalizzare le cure in base a come rispondono ai farmaci disponibili.
Quali sono i rimedi?
Per la Bpco non esiste un trattamento che permetta di ripristinare la funzionalità respiratoria perduta, ma si può contare su numerose terapie che aiutano a tenere la malattia sotto controllo. La prima indicazione è sempre smettere di fumare» spiega Harari. Poi, a seconda della compromissione respiratoria, si ricorre a diversi farmaci, broncodilatatori e cortisonici in particolare, che vengono somministrati soprattutto per via inalatoria. «L’asma non è guaribile, ma le terapie sono molto efficaci. Si può contare su numerosi farmaci spesso usati in associazione, che comprendono i cortisonici, i broncodilatatori, gli antileucotrienici e, in casi molto selezionati i nuovi anticorpi monoclonali anti-IgE».