Sono tanti, oltre 800.000 gli italiani che per ragioni di salute scelgono di affidarsi a strutture ospedaliere distanti dalla loro casa e si spostano per lo più dal centro-sud Italia (Campania, Calabria, Lazio, Puglia e Sicilia sono le prime in questo fenomeno).
Ma non sono i soli a muoversi, con loro prendono la valigia almeno altre 650.000 persone, un popolo di accompagnatori, anch’essi pronti a viaggi lunghi e difficili. “A Casa Lontani da Casa” onlus si prende di cura anche di loro, estendendo l’attenzione dal solo malato anche ai suoi parenti. Per questo ha sviluppato, in collaborazione con la struttura di psicologia clinica dell’Istituto dei Tumori di Milano e grazie ai fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese, un ambulatorio dedicato ai familiari dei pazienti. L’Ambulatorio rappresenta un punto di ascolto e di supporto nella gestione delle difficoltà incontrate nell’assistere il malato e costituisce un importante sostegno emotivo. Favorisce gli incontri con altri parenti con i quali condividere le situazioni aiutandosi a vicenda, oltre a fornire preziose informazioni pratiche. Rende così meno faticosa la presa di coscienza delle diverse situazioni che possono presentarsi, prestando ascolto e aiuto.
La prima missione di questa onlus, nata nel 2013 come progetto promosso da quattro diverse associazioni (Prometeo, Avo Milano, Lilt Milano, CasAmica) e dal 2016 diventata organizzazione di volontariato, è la promozione di una rete di alloggi solidali disponibili ad accogliere chi sceglie la Lombardia per curarsi.
La rete di accoglienza si è sviluppata a partire da Milano, estendendosi poi ad altre città lombarde meta di migrazione sanitaria, quali Pavia, Lecco, Bergamo, Brescia e Varese. Le case di accoglienza sono distribuite in diverse zone, spesso in prossimità degli ospedali e ad essi ben collegate e offrono diverse tipologie di accoglienza: stanze, appartamenti in condivisione, oppure monolocali e bilocali. L’obiettivo è aiutare ogni famiglia a ritrovare in città una “casa” caratterizzata dal calore delle relazioni, dove l’ospite possa sentirsi accolto.
Nel 2013 i pernottamenti hanno sfiorato quota 100.000, mentre già nel 2016 sono cresciuti del 50%. L’ambizione è di replicare questa esperienza in tutto il Paese.
{Fonte: Buone Notizie, settimanale del Corriere della Sera. Pag. 15}