L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definisce la «post-Covid-19 condition» come la persistenza di disturbi altrimenti inspiegati che perdurano per almeno due mesi dopo 12 settimane dalla risoluzione della fase acuta di malattia (anche non confermata dall’identificazione del virus purché probabile). Tutti le persone che hanno contratto il virus sono a rischio di sviluppare sintomi a distanza di tempo.
La severità dei disturbi sofferti e la gravità della malattia in fase acuta sono solo in parte correlati ai problemi che possono presentarsi successivamente. Le ragioni per le quali alcuni soggetti sviluppano i disturbi da Long Covid e altri no sono ancora oggetto di studio e al momento molto poco chiare.
Sappiamo però che alcuni malati presentano un rischio aumentato di manifestare questi problemi: chi ha un’età più avanzata, chi ha sofferto di un maggior numero di sintomi durante la fase acuta (per esempio 5 o più sintomi secondo alcuni lavori scientifici) o chi ha sofferto delle forme più severe di malattia necessitanti l’ospedalizzazione o il ricovero in terapia intensiva, il sesso femminile (a differenza del sesso maschile che è più soggetto alla fase acuta), l’etnia bianca.