Influenza: meglio vaccinarsi

18 Ottobre 2018

Anche quest’anno arriva l’influenza, e mentre si registrano i primi casi parte la campagna vaccinale, più difficile che mai, dopo le innumerevoli idiozie che abbiamo ascoltato sui vaccini e i tanti pasticci ai quali abbiamo assistito. Vaccino sì vaccino no è stato il refrain dell’anno, un grande successo del quale avremmo fatto volentieri a meno.

Eppure la migliore cura in questo caso è proprio la prevenzione: efficace, sicura, poco costosa e salvavita. Sì, perché di influenza si può anche morire, soprattutto se si appartiene a una delle categorie a rischio, come gli anziani, i diabetici, i soggetti con basse difese immunitarie o i portatori di insufficienze d’organo o di malattie croniche, in particolare se cardio-polmonari. Ogni anno sono migliaia i ricoveri, le ospedalizzazioni e i decessi causati dal virus più diffuso del mondo, tutto evitabile con una semplice puntura. Però, purtroppo, i primi a non vaccinarsi sono proprio i medici, non perché non ci credano ma per inerzia e pigrizia, come avviene per molti altri. E a chi pensa che non valga la pena perdere tempo e rischiare un effetto collaterale (quale poi non si sa) suggerirei di dare una scorsa ai dati che ogni anno vengono divulgati con generale stupore sui danni dell’epidemia più attesa e scontata dell’anno, mentre si lanciano urla manzoniane sui pronto soccorso che non riescono a fare fronte all’ondata di malati, tutti, naturalmente, saggiamente non vaccinati. Poche cose sappiamo chiaramente in medicina: una è che i vaccini funzionano e salvano vite, e un’altra è che lavarsi spesso le mani riduce efficacemente i contagi.
In questi giorni nelle città si registrano molti casi di faringiti, tracheiti, bronchiti, mentre freddo e picchi di inquinamento devono ancora arrivare e il virus influenza ha solo cominciato a colpire.
Meglio vaccinarsi, credetemi.

 
Influenza: ecco perché si deve prevenire