Le placche di calcio delle coronarie (le arterie che irrorano il cuore) sono un importante indicatore dello stato di salute cardio-vascolare e predicono in maniera molto significativa il rischio di eventi ischemici cardiaci. Il contenuto in calcio di queste può oggi essere valutato attraverso misure effettuate grazie alla TAC coronarica.
E’ di questi giorni la pubblicazione su “Lancet” di un importante studio effettuato da ricercatori dell’Agenzia dell’Ambiente e del NIH americano su una popolazione di circa 7.000 soggetti il cui contenuto in calcio coronarico è stato misurato e seguito nel tempo per 10 anni mettendolo in relazione ai valori di inquinamento atmosferico. I dati sono sorprendenti e allo stesso tempo preoccupanti: la progressione delle calcificazioni aumenta in modo direttamente proporzionale ai livelli di Pm 2,5, ed è anche strettamente correlata ai valori delle concentrazioni di ossidi nitrici. L’editoriale di commento allo studio prova a fare un esempio che rende molto bene l’idea: vivere in una zona trafficata di Parigi piuttosto che nella rurale Bois Herpin, una cittadina a soli 60 Km dalla capitale francese, vuol dire avere una progressione annuale di queste calcificazioni del 38% più rapida. I risultati di questo studio sono molto inquietanti, in America infatti vigono limiti di sicurezza per gli inquinanti molto più stringenti che in Europa: per il Pm 2,5 i valori soglia sono meno della metà di quelli richiesti per rispettare le normative UE (12 contro 25 mcg/m3). Il fatto che ci sia uno stretto rapporto fra malattie cardio-vascolari e inquinamento era già noto ma questo lavoro rappresenta una pietra miliare che documenta l’impatto fortemente negativo dell’inquinamento sulla stessa circolazione del cuore. Le cause sono per lo più attribuibili al traffico veicolare (e in Europa circolano molti più motori diesel -più inquinanti rispetto a quelli a benzina- di quanto avvenga in America), ma anche ai gas prodotti dall’industria e dell’agricoltura.
[Fonte: Corriere della Sera - "Idee e Opinioni", pag. 25]