Gli italiani sono sempre più anziani mentre cala drasticamente la natalità, con molteplici ricadute: dalla sanità, alle pensioni, all’impatto sulla collettività. Ma la società del nostro Paese, così come non ha governato il crollo delle nascite con politiche mirate, non sembra volersi attrezzare per questo profondo mutamento.
La buona notizia è che siamo più longevi, la domanda è, però, come? In quali condizioni di salute invecchiamo? La sfida è, infatti, tutta qui: più anni di vita in buona salute. Una delle soluzioni per fare meglio è semplice e a portata di mano, si chiama prevenzione. La spesa sanitaria italiana è una delle più basse dei paesi OCSE, 115,4 miliardi di euro nel 2018, il 6,6% del PIL, un finanziamento ormai insufficiente a coprire le crescenti necessità di salute. Gli sprechi sono stati di molto ridotti e, secondo la stessa Corte dei conti, il settore sanitario è uno dei più virtuosi di tutta la nostra pubblica amministrazione. Ebbene, la spesa attuata in prevenzione rappresenta solo il 4,8% del totale della spesa sanitaria pubblica, e la cosiddetta spesa “out of pocket” (a carico del cittadino) ne costituisce un ulteriore 0,1%: briciole. Eppure oggi sappiamo che i soldi spesi in prevenzione hanno un’ottima resa in termini di costo-efficacia. Alla necessità di aumentare politiche mirate alle azioni di prevenzione adeguatamente sostenute si associa però anche l’esigenza di un cambio radicale di approccio a questo tema. Bisogna passare dal semplice suggerimento di camminare un po’ di più, non essere sovrappeso, mangiare equilibratamente a prescrizioni precise e personalizzate: “lei ha bisogno di camminare con passo svelto due volte alla settimana per mezz’ora, fare cyclette una volta al giorno per 10 minuti e salire sabato e domenica i tre piani di scale di casa sua a piedi”. Idem per l’alimentazione e le altre azioni preventive. Ad esempio, le statine sono certamente utili a abbassare i livelli di colesterolo ma vanno associate anche a altri interventi. Solo così invecchieremo sì ma anche in buona salute e rallenteremo, almeno in parte, la crescita della spesa sanitaria. I decisori politici nel prossimo futuro devono prestare maggiore attenzione al ruolo della prevenzione, e i medici, a cominciare dai medici di medicina generale e dai vari specialisti, devono cambiare il proprio approccio trattandola come una vera e propria medicina, da prescrivere e far seguire con attenzione.