Non sarà grazie a discussioni intellettuali o profonde riflessioni filosofiche se nel prossimo futuro migliorerà il rapporto medico-paziente, ma per una nuova legge. La norma, appena varata dalla Camera dopo un lungo iter legislativo, è infatti di capitale importanza per il futuro della nostra sanità e avrà importanti effetti che è bene tutti conoscano.
La legge Gelli, dal nome del suo relatore, prevede molti cambiamenti importanti che comporteranno una maggiore tutela del malato attraverso una migliore gestione del rischio clinico e l’implementazione di precisi percorsi diagnostico-terapeutici, sviluppati dalle società scientifiche accreditate. Il cittadino, in caso di contenzioso medico-legale, avrà poi la possibilità di rivolgersi direttamente alla compagnia assicuratrice e sarà anche tutelato dall'istituzione di un fondo di garanzia. Inoltre spostando gran parte della responsabilità civile dal singolo medico alla struttura sanitaria nella quale opera e depotenziando l’azione penale, spesso usata in modo strumentale, la nuova norma calmiera l’esplosione dei risarcimenti e stronca la crescita esponenziale dei contenziosi. Si toglie così linfa vitale a quella deviazione del sapere medico che è la medicina difensiva e forse si apre la strada a una normalizzazione del mercato assicurativo, oggi fuori controllo. Quello che medici, infermieri e cittadini avvertiranno sarà la graduale ripresa di un normale rapporto di fiducia, non più viziato dall’erba maligna di un’aggressività vorace fatta di denunce, frutto di un mercato distorto alimentato da ignobili campagne pubblicitarie, che stava minando le basi stesse del nostro Servizio Sanitario Nazionale e di un'antica professione d’aiuto.
[Fonte: Corriere Della Sera, cronache nazionali _ pag 23 _ Giovedì, 2 Marzo 2017]