L’OCSE ha recentemente condotto un’analisi economica sui costi dell’inquinamento atmosferico nel mondo e su quale potrà essere lo scenario nel 2060.
Le morti premature aumenteranno dai 3 milioni attuali a 6-9 milioni, mentre i costi sanitari legati alle morti premature, stimati secondo un modello economico sofisticato e internazionalmente accettato, solo in Europa passeranno dagli attuali 730 miliardi di dollari a 1660-1690 nel 2060. In tutto il mondo i nuovi casi di bronchite nei bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni passeranno da 12 a 36 milioni all’anno, negli adulti dagli attuali 3,5 milioni a 10 milioni, con un numero di ricoveri ospedalieri e di giornate di lavoro perse triplicato. A questi dati vanno poi aggiunte le spese per l’assistenza sanitaria vera e propria, stimate passare da 21 miliardi di dollari a 176 miliardi. Il costo complessivo dell’inquinamento atmosferico outdoor passerà dallo 0,3 % del PIL mondiale all’1%.
L’OCSE non è un’istituzione che ha tra i propri obiettivi prioritari la salute, svolge la sua attività in campo prettamente economico, per questo colpisce la pubblicazione di questo rapporto che suona come un campanello di allarme su temi spesso dimenticati quando si parla di inquinamento, credendo che le uniche ricadute siano solo quelle di salute.
[Editoriale Corriere della Sera - edizione Milano]