I gravi casi di legionella registrati in questi giorni a Bresso sollevano in molti un dubbio: possibile che anche ai giorni nostri si possa morire di polmonite? La risposta purtroppo è affermativa e non solo per la Legionella, che è un agente infettivo particolarmente temibile e aggressivo, ma anche per molti altri microrganismi.
La polmonite è una malattia molto diffusa, se ne registrano nel nostro Paese annualmente centinaia di migliaia di casi, per lo più trattati a domicilio, solo le situazioni più gravi vengono ospedalizzate e anche così i pazienti ricoverati sono più di 130.000. L’Italia è uno dei paesi europei con la mortalità più bassa per questa causa, eppure anche da noi oltre 9.000 persone ne muoiono ogni anno. Quindi, sebbene la stragrande maggioranza dei malati guarisca perfettamente e senza alcun reliquato, è bene sapere che non si tratta di una patologia banale, soprattutto se esistono fattori di rischio come età avanzata, fumo, diabete o altre malattie concomitanti, uso di farmaci immunosoppressori o chemioterapici.
Molti credono che basti qualche compressa di antibiotico a risolvere tutto, ma non è così: il nostro organismo ha dei tempi di cura e convalescenza che vanno rispettati, come una ferita per guarire e diventare cicatrice ha bisogno di tempo. Il riposo a casa prolungato è parte integrante della terapia, insieme a una alimentazione corretta, l’astensione da stress di qualsiasi tipo, viaggi e spostamenti compresi. Ricadute e complicanze anche gravi sono dietro l’angolo, per questo è bene essere prudenti e rispettare il proprio corpo anche quando detta regole che contrastano con le nostre quotidiane frenesie.
[Il corsivo del giorno - Corriere della Sera - pag.24]