In questi mesi si sta lavorando per la riorganizzazione della sanità territoriale dopo lo tsunami della pandemia. Case e ospedali di Comunità dovrebbero rappresentare una delle risposte strutturali per cambiare passo.
In questi giorni è giunta, tra mille polemiche, la proposta della Commissione Sanità delle Regioni di cambiare radicalmente il rapporto di lavoro con i medici di medicina generale, che da liberi professionisti diventerebbero
dipendenti del Servizio Sanitario, oppure sottoponendoli a periodiche verifiche di accreditamento sulle attività da loro svolte (come oggi avviene per gli ospedali). Inoltre, i Mmg sarebbero obbligati a lavorare nelle Case di Comunità, nuovo caposaldo dell’assistenza. La loro formazione dovrebbe finalmente passare alle Università, proporre però improbabili equivalenze dei titoli è fantasia, meglio invece lavorare per vere e proprie nuove scuole di specialità.
Pillole di Salute 215