In queste settimane non sono solo i malati di COVID 19, i guariti dall’infezione virale e i tanti pazienti cronici dimenticati da tempo che affollano gli ambulatori medici, esiste un’altra importante categoria di soggetti: gli ansiosi. I mesi di lockdown, le paure della malattia, il clima di generale preoccupazione hanno scatenato in molti uno stato di ansia più o meno conscia. Arrivano così angosciati per il senso di costrizione toracica, il fiato corto, i vaghi dolori al petto, nel timore di avere o avere avuto la malattia del nuovo secolo, spaventati da una diagnosi che temono implichi chissà quali conseguenze. Spesso non bastano le rassicurazioni a fugare i loro persistenti dubbi sulle sierologie, sui tamponi non fatti o forse falsamente negativi, ma la razionalità non può avere ragione dell’inconscio. Il forte disagio che abbiamo vissuto ha lasciato segni profondi, non solo sui corpi ma anche nelle menti.
[Pillole di Salute 162 - Corriere della Sera]
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