Una ondata di polmoniti si sta abbattendo in queste settimane su Milano, la Lombardia e tutto il Paese. Per fortuna il fenomeno non ha nulla a che vedere con i prodromi della pandemia del 2020, si tratta o di infezioni respiratorie direttamente sostenute dal virus influenzale (quest’anno particolarmente aggressivo) o, più frequentemente, di infezioni batteriche sovrapposte e favorite da un ingresso virale anche di altri agenti come, ad esempio, i metapneumovirus o lo stesso Covid.
I pronto soccorso stanno facendo fatica a reggere l’onda d’urto, mentre i reparti di medicina e di pneumologia sono pieni di pazienti, spesso anziani con plurimi problemi di salute che vengono ricoverati per insufficienza respiratoria secondaria a queste forme polmonari. Molti casi potrebbero essere gestiti a domicilio ma il territorio non è ancora adeguatamente organizzato e il risultato si vede. D’altra parte, non è sempre semplice distinguere una tosse persistente post-influenzale o una profusa stanchezza con un po’ di mancanza di fiato da una polmonite che cova, può richiedere qualche approfondimento diagnostico non sempre rapidamente e facilmente disponibile. E, fortunatamente, quest’anno la campagna di vaccinazione per l’influenza ha avuto un buon tasso di adesione, senza questo risultato la situazione sarebbe ancora peggiore.
Ondata di polmoniti e manca la sanità territoriale
14 Febbraio 2025

Una volta di più appare chiaro che la rete assistenziale fatica a gestire i crescenti bisogni di salute e l’influenza in inverno non è certo una novità.