Gli ospedali di tutto il Paese stanno cercando faticosamente di riorganizzarsi dopo lo tsunami che li ha travolti in questi due anni, mentre il virus è ancora tra noi e continua a richiedere attenzioni e risorse dedicate. Intanto i bisogni di salute della popolazione sono cambiati, il post-Covid (così come l’OMS ha definito la persistenza di sintomi a distanza di tre mesi dalla guarigione dall’infezione acuta) causa nuove malattie e aggrava quelle preesistenti, determina un importante aumento degli esami diagnostici e delle visite specialistiche. A ciò si aggiungono i ritardi accumulati, con lunghe liste di attesa per gli interventi chirurgici da effettuare, screening saltati, e molto altro ancora. Ma riflettere sul futuro della sanità vuole anche dire immaginare la pandemia come uno spartiacque tra un prima e un dopo, approcciarsi in modo innovativo all’organizzazione delle attività, riconsiderare l’assistenza cercando di fare tesoro delle criticità emerse e sapendo di poter contare su risorse umane molto limitate, avere la capacità di puntare sulle nuove tecnologie, sui fondi del Pnrr in arrivo (ma non sarà domani, da qui al 2026). La Lombardia farà anche i conti con la nuova riforma sanitaria. Tutto questo merita una riflessione profonda che permetta di ripensare strategicamente a una nuova assistenza sanitaria e che aiuti il SSN a uscire dall’attuale impasse dettato dalla pandemia.
Per discutere di tutto questo, Venerdì 27 maggio alle ore 11,30 al Palazzo delle Stelline in Corso Magenta, l’Associazione Peripato ha organizzato un dibattito dal titolo “La sanità italiana nel prossimo futuro, cosa ci aspetta?”, al quale parteciperanno Luca Degani (Uneba Lombardia), Nicola Montano (Università Statale), Walter Ricciardi (Policlinico Gemelli), Rosanna Tarricone (Università Bocconi), Gian Vincenzo Zuccotti (Università Statale), moderati da Sara Bettoni e Sergio Harari. Ingresso libero.