La tosse è uno dei sintomi più comuni in medicina, d'altra parte chi non ha mai sofferto almeno una volta nella vita per un episodio di tosse? E se ogni anno miliardi di persone nel mondo tossiscono è anche perché le malattie polmonari sono in continua crescita epidemiologica, complici l'allungamento della vita media e le condizioni ambientali nelle quali viviamo. A raccontarlo è anche un interessante studio, appena pubblicato su “Respiratory Medicine”, svolto su oltre 3000 cittadini dell'area di Pisa, seguiti per 25 anni dal CNR locale: in un quarto di secolo la prevalenza di asma è salita dal 6,7% al 7,8%, gli attacchi acuti di asma sono aumentati dal 3,4% al 7,4%, le diagnosi di BPCO sono passate dal 2,1% al 6,8% e i casi di rinite allergica sono più che raddoppiati raggiungendo il 37%. Insomma in un'area geografica non certo tra le più inquinate del Paese, né tra le più disagiate (i soggetti con un basso livello socio-culturale hanno un rischio raddoppiato di sviluppare BPCO), le malattie respiratorie e i loro sintomi sono cresciuti in modo esponenziale, una fotografia che rispecchia i risultati anche di altri studi italiani e internazionali. Per fare fronte a questa preoccupante avanzata che ha portato le malattie respiratorie a essere la terza causa di morte al mondo, è bene partire dai sintomi, e la tosse è un primo segnale. Se è vero che spesso, soprattutto nei bambini, non deve essere affrontato con ansie eccessive, all'opposto quando è insistente non va trascurata, come a volte anche i medici fanno. Una tosse capricciosa può nascondere un'asma misconosciuta o una BPCO. E patologie meno frequenti, come le bronchiectasie o le malattie interstiziali, esordiscono con una fastidiosa tossetta magari viene ignorata per anni.
Se prevenzione (di fumo e inquinamento) e diagnosi precoce hanno un ruolo fondamentale, è altrettanto vero che ai trend epidemiologici in continua crescita è indispensabile rispondere con un rafforzamento delle strutture specialistiche pneumologiche ospedaliere e accademiche impegnate nella presa in carico e nella cura delle malattie polmonari e dell'insufficienza respiratoria (UTIR).
Ma la chiave di volta per vincere una battaglia che si preannuncia difficile è l'alleanza tra tutti quegli specialisti che curano il polmone (pneumologi ma anche internisti, geriatri, cardiologi ecc.) e i medici di medicina generale in una azione forte di diagnosi precoce e presa in cura sul territorio del malato respiratorio fin dai primi sintomi, fin dal primo colpo di tosse.
[Fonte: Corriere Della Sera, editoriale inserto Salute_ Domenica, 31 Gennaio 2016]