Il ciclo completo di immunizzazione contro il Sars CoV2 protegge all’88 % dal rischio di infezione, al 94% dalla possibilità di un ricovero ospedaliero, al 97% dalla necessità di assistenza in terapia intensiva e al 96% da una prognosi infausta. Questi sono i numeri ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità: dati, non parole. A queste cifre possiamo aggiungere quelle di un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Microbiology and Infection che descrive come in Israele dall’inizio della campagna vaccinale solo una bassissima percentuale di soggetti che avevano ricevuto la doppia dose di vaccino hanno necessitato di un ricovero ospedaliero e i pochi decessi registrati sono avvenuti quasi solo in chi già soffriva di altre serie malattie.
Non bastano certo le evidenze scientifiche a confutare le motivazioni di chi, malgrado tutto, si rifiuta di guardare in faccia la realtà e pensa che il governo, Big Pharma, la scienza siano tutti nemici consorziati contro il popolo che chiede libertà di scelta, di movimento, di azione. Come se il vero nemico non fosse il virus che detta le regole e i tempi di questo tragico tempo. Abbiamo visto l’estate scorsa che cosa ha voluto dire far finta che non esistesse più, l’abbiamo di nuovo toccato con mano con le feste e gli assembramenti senza controllo per festeggiare la vittoria degli Europei e lo vedremo fra 10-14 giorni per le recenti manifestazioni di piazza. Big Pharma ha come obiettivo il guadagno, lo sappiamo tutti, ma è anche grazie al mondo delle aziende farmaceutiche che la scienza avanza, se abbiamo dei vaccini è in larghissima parte per l’alleanza costruita con loro dai ricercatori e dai governi, senza Big Pharma oggi la medicina non andrebbe da nessuna parte. Le regole possono essere riscritte per il futuro diversamente, ma oggi le cose in tutto il mondo vanno in questo modo.
Big Pharma non è un demone, è un mondo aziendale che fa business ma fa anche progresso, le agenzie regolatorie esistono e vigilano da decenni sul suo operato e hanno questa funzione. Stiamo perdendo un’altra occasione, un’altra estate che passerà senza che si riesca a sfruttare l’effetto vantaggioso della stagione calda, i dati già lo dicono. Da giorni ormai i contagi e i ricoveri nei reparti stanno aumentando, esattamente come era avvenuto lo scorso anno. Sono ancora numeri che non determinano criticità sul Servizio Sanitario ma le proiezioni ci dicono che per fine agosto le cose potrebbero cambiare, si preannuncia una nuova ondata, meno drammatica delle precedenti, grazie ai vituperati vaccini, ma che potrebbe implicare altre chiusure, altri drammi, altre riorganizzazioni degli ospedali. Siamo ancora in tempo per fermare la marcia del virus, e il green pass con l’accelerazione che ha impresso alla campagna vaccinale può diventare determinante, ma il risultato finale dipende ancora una volta dal senso di responsabilità di tutti noi.
Corriere della Sera - Sergio Harari