Le sigarette elettroniche non sono innocue, anzi, raddoppiano il rischio di sviluppare i classici sintomi della bronchite cronica.
In estrema sintesi è il messaggio che deriva da uno studio condotto su 500 adolescenti americani. Negli Stati Uniti la e-cig va largamente diffondendosi, anche tra i più giovani: nel 2011 tra i ragazzi delle scuole superiori la usavano solo l’1,5%, mentre oggi la percentuale è salita al 16%. Cosa contengano non è sempre chiaro considerando la varietà di aromi disponibili, ormai quasi 8 mila, così come si sa ancora poco degli effetti a lungo termine.
Effetti sull’apparato respiratorio
Il pregio dello studio pubblicato sull’American journal of Respiratory and Critical Care Medicine è di valutarne gli effetti sull’apparato respiratorio, analizzando la frequenza dei sintomi tipici della bronchite cronica, tosse e catarro, in una popolazione di liceali 17enni, attraverso l’uso di questionari. Quello che emerge dai dati è che fumare la sigaretta elettronica, o averla fumata, aumenta di molto, fino a raddoppiarli, i classici disturbi che caratterizzano questa malattia.
L’effetto negativo è in correlazione diretta anche con il numero e la frequenza di e-cig fumate. Questi dati sono corroborati dalla recente pubblicazione di due ricerche condotte in Cina e Corea del Sud che hanno messo in relazione l’uso della sigaretta elettronica all’aumento dei casi di bronchite e asma bronchiale. Quindi, che la sigaretta elettronica faccia meno male della classica bionda non ci sono dubbi, ma non è del tutto innocua.
È bene saperlo, soprattutto quando ci si rivolge ai ragazzi.