14 Febbraio 2025

Una ondata di polmoniti si sta abbattendo in queste settimane su Milano, la Lombardia e tutto il Paese. Per fortuna il fenomeno non ha nulla a che vedere con i prodromi della pandemia del 2020, si tratta o di infezioni respiratorie direttamente sostenute dal virus influenzale (quest’anno particolarmente aggressivo) o, più frequentemente, di infezioni batteriche sovrapposte e favorite da un ingresso virale anche di altri agenti come, ad esempio, i metapneumovirus o lo stesso Covid.

I pronto soccorso stanno facendo fatica a reggere l’onda d’urto, mentre i reparti di medicina e di pneumologia sono pieni di pazienti, spesso anziani con plurimi problemi di salute che vengono ricoverati per insufficienza respiratoria secondaria a queste forme polmonari. Molti casi potrebbero essere gestiti a domicilio ma il territorio non è ancora adeguatamente organizzato e il risultato si vede. D’altra parte, non è sempre semplice distinguere una tosse persistente post-influenzale o una profusa stanchezza con un po’ di mancanza di fiato da una polmonite che cova, può richiedere qualche approfondimento diagnostico non sempre rapidamente e facilmente disponibile. E, fortunatamente, quest’anno la campagna di vaccinazione per l’influenza ha avuto un buon tasso di adesione, senza questo risultato la situazione sarebbe ancora peggiore.
virus polmonite
Una volta di più appare chiaro che la rete assistenziale fatica a gestire i crescenti bisogni di salute e l’influenza in inverno non è certo una novità.