L’aumento dei disturbi respiratori che si registra in queste settimane è dovuto a più fattori: la crescita delle concentrazioni di alcuni pollini allergenici, la presenza di virus respiratori, le recenti piogge con precipitazione di polveri sahariane. Sì, perché il pulviscolo che abbiamo visto sporcare auto, balconi e pavimenti è anche un importante componente del particolato atmosferico e concorre ad aumentarne le concentrazioni nell’aria.
Inoltre, la pioggia ha l’effetto di «lavare» l’inquinamento e di diminuire le concentrazioni dei pollini ma i forti temporali e le cosiddette bombe d’acqua possono fare precipitare bruscamente a terra polveri e allergeni creando un mix esplosivo per asmatici e allergici in genere. Tutti questi fattori spiegano perché, malgrado la stagione quasi estiva dovrebbe accompagnarsi a una riduzione di casi di malattie respiratorie, invece assistiamo a un andamento che non accenna ancora a migliorare. Vedremo gli sviluppi nelle prossime settimane ma se l’estate si accompagnerà alle «ondate di calore» che alcuni climatologi prevedono, i problemi non si risolveranno.
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