Risponde alla domanda il Prof. Sergio Harari, direttore Pneumologia, Ospedale san Giuseppe Multimedica, Università degli Studi di Milano.
La tosse è un riflesso fisiologico protettivo delle vie aeree, ma può essere anche la conseguenza di uno stato infiammatorio. Ed è proprio quello che accade quando la tosse si manifesta prolungatamente dopo una sindrome da raffreddamento che può accompagnare una banale influenza o anche Covid. I virus hanno un’azione irritante sulle vie aeree, agendo sull’epitelio che le riveste. Facendo un paragone, è come quando da ragazzi ci si sbuccia le ginocchia, l’epidermide è scarnificata e serve tempo perché guarisca completamente, portando a termine il processo di cicatrizzazione.
I virus, ma anche i batteri sebbene in misura un po’ minore, determinano un danno sull’epitelio bronchiale, simile a quello della «sbucciatura» della cute, che provoca così la tosse. Il riflesso è sano, ma quando diventa troppo invadente bisogna controllarlo con i farmaci perché non causi danni (come, per esempio, una infrazione costale). Un altro meccanismo che può innescarsi conseguentemente a un’infezione può essere quello di un «asma post-infettivo», particolarmente frequente dopo le infezioni da Sars-CoV-2: può manifestarsi sia in soggetti predisposti che hanno già avuto una storia di asma, sia in persone che non ne hanno mai sofferto. È una risposta all’infiammazione conseguente al danno provocato dal virus.
Infine, una terza ragione per la quale la tosse può persistere a lungo è riconducibile allo sviluppo di secrezioni dense, che possono anche «scolare» dal naso, per via canalicolare posteriore, in trachea e nei grossi bronchi dando luogo a quella che viene definita una «sindrome rino-bronchiale » o quello che gli autori di lingua inglese chiamano «post-nasal drip».
Quali possono essere le cause di una tosse persistente?
Perché dopo un episodio di raffreddamento la tosse può durare molto più a lungo rispetto agli altri sintomi?
20 Novembre 2023
L’approccio terapeutico deve partire da una precisazione della causa alla base della tosse, la terapia verrà poi di conseguenza.
Nel caso di una forma semplicemente irritativa, i cortisonici topici, anche per via aerosolica, sono solitamente risolutivi nell’arco di 10-15 giorni. Se invece si tratta di un asma postinfettivo, il trattamento sarà il medesimo dei casi comuni di asma: difficile però prognosticare se la condizione perdurerà nel tempo o si risolverà dopo qualche mese. Per il «post nasal drip» può rendersi necessaria anche una valutazione dell’otorino e, se il disturbo persiste, un’indagine mediante Tac dei seni nasali e paranasali per escludere la presenza di sinusopatie.